Il formidabile “Village Green” dei Kinks

Per la gioia e il tormento dei rockofili, continuano le ricorrenze tonde, le celebrazioni (molte delle quali suggellate da ristampe variamente deluxe) per il mezzo secolo dall’uscita di dischi che hanno segnato la storia. Andranno avanti a lungo a celebrare e a ripubblicare, perché la cuspide tra 60s e 70s è stata un’autentica cornucopia di uscite clamorose, come ben sappiamo.

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A breve tocca a due album formidabili, pubblicati lo stesso giorno, ma destinati a un diversissimo riscontro commerciale. Parlo del celeberrimo White Album dei Beatles e del Village Greeen Preservation Society dei Kinks, che videro la luce il 22 novembre del 1968.

Quest’ultimo, sesto album per la band di Ray Davies e

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primo loro concept (uno dei primi della storia del rock), passò quasi inosservato all’epoca, rifacendosi parzialmente nel tempo, fino a guadagnarsi i favori della critica compatta e di moltissimi musicisti di più generazioni (che da esso hanno pescato non poco). Disco non bello ma bellissimo, anzi meraviglioso, eppure fu un autentico fallimento, che l’ingombrante concorrenza del doppio beatlesiano può spiegare solo in parte.

Qualche ipotesi tento di farla in questo pezzo che ho scritto per Sentireascoltare in occasione dell’uscita di una Deluxe Edition pazzesca. A proposito di gioia, a proposito di tormento.

7 commenti

  1. Sarà che sono un’anima spesso tormentata ma ti garantisco che amo quel sesto album della la band di come hai scritto tu di Ray Davie… 60 pezzi uno più bello dell’altro. E che chitarre…❣️ ciao Stefano🙂 mi apri sempre una piccola breccia nel cuore ad ogni post ! 🤗

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